Per chi investe, ci sono momenti per essere rialzista e ci sono momenti per essere cauti o ribassisti. La maggior parte di quelli sempre pronti a perdere soldi, è statisticamente provato, non si trova mai nella condizione corretta…
Per esempio, all’inizio del 2009, dopo che i mercati erano scesi mediamente del 50% dai suoi massimi 2007, pochissimi erano rialzisti, anche se era il momento giusto per comprare.
Il mercato azionario è salito quasi del 20% nel 2009, poi ha continuato a crescere ogni anno, compreso un aumento del 13% lo scorso anno. Così adesso i più sono rialzisti, come conferma il sondaggio sul sentiment dell’American Association of Individual Investors che mostra come il 52% degli intervistati siano fiduciosi sulla crescita dell’azionario per i prossimi sei mesi.
Storicamente, ogni volta che si sale sopra il 65%, si entra in un territorio sempre rischioso. Ci stiamo avvicinando….
L’errore è quindi evidente. La massa pensa sempre che tutto ciò che è appena accaduto, accadrà di nuovo e presto. Si assume quindi che i dati più recenti siano i più importanti, quindi partendo da questo, quanto accaduto di recente o quanto in corso diventa il parametro di riferimento per una massa enorme d’investitori.
Ora, dopo quattro anni di guadagni di borsa, e con un mercato sempre in crescita nello specchietto retrovisore, questa continua quindi a essere l’aspettativa più popolare.
Tutti vogliono e continuano a comprare. Tutti vogliono assumersi maggiori rischi, proprio mentre i rendimenti dei titoli di stato “spazzatura” scendono per la prima volta sotto il 6%.
Dico però che, chi continua solo a basarsi sulle quotazioni che continuano a salire, è ai blocchi di partenza per fare un fantastico sprint per iniziare, forse per l’ennesima volta, a perdere soldi. Jacque$ Jump
verissimo
:-)
per chi è a digiuno di questi argomenti come me, questo articolo è persino confortante e certamente mi evita di commettere errori :-)
bene così.. :-)